giovedì 10 ottobre 2013

Gli ultras del Genoa si schierano con le altre curve: "Contro decisioni assurde"

In una nota la tifoseria organizzata del Genoa spiega le ragioni che l'hanno portata ad essere solidale con la protesta promossa dagli ultras di Milan ed Inter circa la chiusura delle curve e degli stadi per i cori di "discriminazione territoriale".
In certi casi l’essere ultras è l'unica cosa che ci accomuna, ma i nostri ideali bastano e avanzano per poter e DOVER prendere una posizione, che naturalmente è quella dalla parte di chi subisce decisioni al limite dell’assurdo, siano essi Napoletani o Milanisti, perchè i fatti di questi giorni vanno oltre i colori: colpiscono noi persone, noi tifosi, al di la dell’appartenenza calcistica. Vogliono fermarci, vogliono zittirci, hanno provato a colpire direttamente su di noi ma questo non ci fermerà mai, allora iniziano a colpire le nostre curve, provano a disgregarci, ad allontanarci, ed anche se questo non basterà, non si può continuare a rimanere cechi davanti a un’autorevole ed errata interpretazione delle leggi. Se rimaniamo in silenzio, un giorno adotteranno la loro personalissima” interpretazione delle leggi anche sui singoli cittadini, e allora il nostro atteggiamento potrà essere ridotto solamente all’omertà, e questo non possiamo accettarlo.
Stanno distruggendo il nostro mondo, ieri le trasferte, gli striscioni, oggi non siamo più liberi nemmeno di cantare cori e sfottò, che nel calcio esistono da quando esiste il calcio. Vorremmo chiedere dove sta l’insanità nel prendere in giro l’avversario? Vogliamo davvero credere a tutti i perbenisti e moralisti che affollano il nostro paese? Il marcio, se vogliamo, sono proprio loro che sollevano polveroni inutili pur di distogliere l’attenzione dai tanti e reali problemi che abbiamo in Italia. Riteniamo opportuno informare che noi Genoani non siamo rimasti immuni da decisioni assurde prese dalla stessa Procura Federale che ci ha vietato, senza alcun valido motivo, l’utilizzo di tamburi e megafoni, limitandoci nell’esternare al meglio la nostra passione. Se lo sfottò offende, qual è l’accusa al tamburo? Dobbiamo restare tutti uniti se crediamo ancora in questo mondo che ci vogliono distruggere e per cui continueremo a lottare, fino alla fine".
"Arrivati al punto di non ritorno - conclude il comunicato della Gradinata Nord - ora diciamo basta e pur di difendere la nostra passione e i nostri ideali siamo disposti a tutto, trasferendo il nostro dissenso nelle strade. Mai un passo indietro, fino all'ultimo uomo".

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