mercoledì 18 settembre 2013

Varese: l’Alfredo tornerà allo stadio grazie al cuore della curva Nord


Ci sono vuoti che fanno silenzio e vuoti che assordano. E quel vuoto lì, quel vuoto dietro alla panchina del Varese, è un vuoto che fa male: è il vuoto dell’Alfredo, perché quello è sempre stato il suo posto.
Lui non c’è da un pezzo: costretto a casa sua durante le partite del suo Varese, come chiuso in gabbia lontano da ciò che ama di più al mondo.
L’Alfredo tornerà allo stadio 
Grazie al cuore della curva Nord Costretto a casa, semplicemente perché non si riesce a portarlo allo stadio: manca il mezzo idoneo e forse, chissà, manca anche la voglia di sbattersi per lui che del Varese è il primo tifoso. Un vuoto inaccettabile che fa male a tutti quelli che hanno sempre avuto il Varese nel cuore: infatti a mobilitarsi sono stati i ragazzi della curva.
Già: proprio loro, quelli brutti e cattivi che tutti sono pronti a criticare quando fanno qualche casino di troppo, e che questa volta si sono messi in gioco per amore.
Durante la partita con il Pescara è venuto su uno striscione che da solo diceva tutto: “Alfredo biancorosso vero, subito al suo posto” e lo stadio è saltato su ad applaudire rispondendo a un segnale venuto dal cuore. Perché tutti quelli che vanno al Franco Ossola conoscono l’Alfredo. Poi i ragazzi della curva - sempre loro, sempre loro - hanno voluto fare di più: perché a parlare son buoni tutti. E allora hanno deciso di darsi da fare, di mettersi in gioco: di riportare l’Alfredo al suo posto.
«Se serve, se possiamo, andiamo a prenderlo noi: facciamo i turni, ci organizziamo. Ma lui deve tornare allo stadio perché non c’è Varese senza l’Alfredo: da quando siamo bambini lo vediamo qui, oppure in centro che spinge la sua carrozzina. Lui è il Varese». Tutto vero: applausi, ragazzi. Tutte queste cose le hanno dette al Confa, perché sanno che il migliore amico dell’Alfredo è lui: e mentre gliele dicevano gli hanno consegnato la maglia di Corti perché la portasse al primo tifoso del Varese.
Il Confa, ieri mattina, è andato a casa dell’Alfredo e l’ha trovato lì: seduto sulla sua poltrona, con addosso una maglia biancorossa (quella che era stata realizzata per la promozione in C1).
E quando l’Alfredo ha capito cosa stava succedendo, quando ha capito che la maglia di Corti era per lui e quando ha capito che qualcuno aveva deciso di riportarlo allo stadio, è andato letteralmente fuori di testa.
Bello, bellissimo: è di storie così che abbiamo bisogno, per continuare a fidarci del mondo.
E allora alla prossima partita in casa (martedì 24 settembre, ore 20:30) ogni cosa tornerà al suo posto: e prima di applaudire Pavoletti e Neto, la gente di Varese applaudirà l’Alfredo.
Lui si limiterà a sorridere come sa fare, e a fare il tifo a modo suo: certo che se potesse volerebbe fin sotto la curva e li abbraccerebbe uno a uno, quei ragazzacci. Perché se l’Alfredo è tornato, è solo merito loro.
  • La Provincia di Varese
  • Nessun commento:

    Posta un commento