lunedì 16 settembre 2013

Viterbese, la strana domenica degli ultras, Canino invasa, ma il Borghetti non si trova.

di Marco Gobattoni
CANINO - E alla fine è stata un’onda gialloblù. La prima uscita della Viterbese dell’era Camilli" è stata un successo.
Sul campo non c’è stata storia e il match tennistico contro la Caninese è finito dopo il primo set.
Ma ancora più del campo, ad accendere l’entusiasmo di una piazza che ha fame di calcio, sono stati gli oltre 500 tifosi che da Viterbo si sono messi in marcia per raggiungere Canino.
E’ stata una domenica di calcio vero, genuino, dove un paese intero ha accolto un popolo che ha capito che con Camilli la propria voracità di pallone potrà essere sfamata a volontà.
Per tutta la settimana, nei bar, nei social network e tra i telefonini bollenti, la prima domanda era sempre quella ” domenica ci vediamo fuori dallo stadio e andiamo a Canino”, oppure luogo diverso, ma obiettivo comune ”Alle 14,30 al cimitero, bisogna andare là presto sennò non si trova posto”.
Sì perchè sono lontani i giorni in cui si andava negli stadi caldi, ma seri di Crotone, Ancona e Catania adesso si viaggia in provincia dove molti tifosi della Viterbese vanno per lavoro o per passare una domenica insieme alla famiglia.
Questa domenica però era diversa: questa domenica c’era una sola passione da coltivare e come dicono i tifosi della curva, non c’è donna che possa competere, con la Viterbese ovviamente.
Ed ecco che Canino si colora di gialloblù, con il botteghino, con il quale i supporter della curva hanno intavolato una trattativa sul prezzo del biglietto, che alla fine è stato politico a cinque euro e tutti dentro a tifare.
In questa domenica per certi versi storica si sono riviste facce epocali del tifo gialloblù, gente che sembra aver ritrovato entusiasmo e voglia di cantare a squarcia gola. Cantare però si sa mette sete, ed ecco il tam tam tra il primo e il secondo tempo ”ma dentro 'sto stadio c’è il bar?” appurato che il bar era fuori dall’impianto, è iniziata la processione per il caffè, il Borghetti per la delusione di molti non c’era, ma in compenso il vino bianco della casa e qualche presenza femminile dietro al bancone sono state apprezzate lo stesso.
Ad apprezzare sono stati anche i titolari del bar che si sono spinti oltre, addirittura con una gufata ”magari tutti gli anni la Viterbese a Canino così faremmo l’incasso di una settimana” i tifosi gialloblù non hanno gradito e allora sono corsi dentro lo stadio di provincia per continuare a cantare e a festeggiare per la travolgente vittoria dell’armata camilliana.
Alla fine c’è stato il tempo per gli applausi, per qualche tuffo in una piscina all’aperto nelle vicinanze e per tanto amore che ha ricominciato a circondare la Viterbese. Una domenica particolare, e proprio per questo da ricordare
 

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