giovedì 19 settembre 2013

Samp...Ultras Tito, una lettera alla squadra

Ultras Tito, una lettera alla Samp Genova - Dopo la sconfitta per 3-0 nel derby col Genoa, una rappresentanza degli Ultras Tito è salita ieri a Bogliasco per consegnare a giocatori, allenatore e dirigenti una lettera. Scritta dopo avere atteso che la rabbia sbollisse. «Ma la mente resta calda - scrivono - i pensieri infuocati. Difficilissimo in queste condizioni seguire quella Stella Polare che per noi è, e resta, il bene della Sampdoria».
Quindi, dopo un invito a lasciare perdere le parole e mostrare i fatti, i tifosi hanno avanzato richieste a tutte le parti interessate.
“SQUADRA: abbiamo visto un branco di cadaveri aggirarsi per il campo. Non solo non sembravate giocatori, ma nemmeno uomini. Non è da uomini cadere senza combattere, farsi deridere senza reagire. La vergogna di cui vi siete coperti dovrebbe spingervi ad una reazione d’orgoglio, anche se non siamo sicuri ne abbiate la caratura morale. In ogni caso potete dimostrarci di che pasta siete fatti da subito, anzi da sabato alle 18. Di certo per voi è finita la bella vita. La nostra presenza a Bogliasco, a venirvi a vedere svolgere il vostro lavoro sarà costante da qui a fine campionato”.
“ALLENATORE: siccome non siamo tecnici ma tifosi, al signor Delio Rossi e al suo staff vogliamo invece far notare come dotare la squadra della giusta mentalità rientri nelle sue mansioni . Faccia in modo, mister, che prestazioni come quella di domenica non si ripetano mai più (...). Dov’è finito quel carattere per il quale era famoso? Lo ritrovi alla svelta perché con questo atteggiamento rischiamo grosso, noi ma anche lei”.
“SOCIETA’: i programmi enunciati sono stati già disattesi. Ci avete parlato di salvezza il primo anno e di soddisfazioni negli anni successivi (14 maggio 2013, intervista di Edoardo Garrone a Telenord) , ma quest’anno partiamo per salvarci e non in carrozza (sempre parole vostre). I tifosi hanno un grande cuore, ma sfortunatamente per voi anche buona memoria, e le dimostrazioni di attaccamento alla maglia fornite (numeri e soldi, non discorsi) meritano maggior rispetto. Inoltre è troppo comodo scaricare le colpe su squadra e allenatore (...), dal Presidente ci aspettavamo un’assunzione di responsabilità che non c’è stata. Valutate in fretta se l’attuale rosa risponde ai requisiti richiesti per centrare l’obiettivo stagionale, e in caso contrario attivatevi per colmare le lacune al mercato di riparazione. Una caduta in B sarebbe un disastro sportivo”
“TIFOSERIA: infine invitiamo la tifoseria tutta a compattarsi attorno ad un ambiente in evidente difficoltà e in un momento delicatissimo. Il derby perso è un campanello d’allarme, non un gong che sancisce un k.o. Chiudiamo in fretta questo capitolo, che non diventi una spirale, che resti un episodio, per quanto vergognoso. L’obiettivo è restare in A, perciò facciamo quello che sappiamo fare meglio: sosteniamola, aiutiamola, soffriamo con lei, come succede nei più grandi amori. Perché in definitiva la Sampdoria è questo per noi: un unico folle amore.

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