sabato 14 settembre 2013

Newcastle: La guida dei tifosi per insultare in italiano Paolo Di Canio

 

La guida dei tifosi del Newcastle per insultare in italiano Paolo Di Canio
Cultura italiana all’estero. Sabotage Times ci propone la guida studiata dai tifosi del Newcastle per insultare, in italiano, Paolo Di Canio, allenatore della squadra nemica del Sunderland. E certo nel leggere le contumelie proposte c’è da stupirsi per il lavoro certosino prodotto dai curatori della stessa. Si tratta probabilmente di una vendetta, visto che il 14 aprile il Sunderland ha vinto in casa del Newcastle il derby per 0-3, ed in panchina c’era proprio Di Canio.
BESTEMMIA COME EMANCIPAZIONE - Secondo Terry Daley, autore dell’articolo, poche cose degli italiani sono divertenti come il loro uso delle contumelie, anche profane, per esprimere qualsiasi sensazione di disappunto. Non solo, sempre secondo Daley, poche cose al mondo sono divertenti come insultare qualcuno in una lingua straniera. Viene poi ricordato che la blasfemia è la forma più offensiva d’insulto e che per questo può essere la migliore e la più intelligente. Viene poi suggerito di gridare tali contumelie in mezzo ad immigrati meridionali al fine di liberarlo dall’oppressione medievale, chiaro riferimento al ruolo della Chiesa Cattolica nel Belpaese.
 BESTEMMIE E PAROLACCE - A seguire ecco una serie di epiteti abbastanza chiari con la loro traduzione in inglese, ovviamente censurata, ma solo in quella lingua. Andiamo da parole “normali”, come “bastardo! ad inviti ad associare il nome della Vergine Maria o di Gesù con la parola “maiale”, fino ad arrivare ai chiari riferimenti a Dio. A seguire l’autore ha aggiunto altre bestemmie più “creative” che certo non riporteremo. Vengono poi proposti una serie di traduzioni nella nostra lingua di termini calcistici in inglese come “Fuorigioco”, “Calcio di punizione”, “Rigore”, eccetera.
GLI INSEGNAMENTI FINALI - Poche parole, ma sufficienti secondo l’autore per protestare contro ogni decisione arbitrale, magari agitando le braccia in maniera “comica”. Ovviamente questo, secondo l’autore, sarebbe il modo migliore per insultare quando non si sta denigrando la cucina di un’altra cultura o gridando insulti razzisti a caso (ed in questo senso appare curiosa la definizione di Fair Play per un italiano, una termine in inglese riferito ridacchiando in televisione da un conduttore confuso). Infine vengono illustrati una serie di costruzioni verbali con il verbo essere ed il verbo avere, così da poter urlare allo stadio piccole frasi di senso compiuto all’indirizzo del tecnico e degli avversari.
GOLIARDIA DA STADIO - Insomma, goliardia da stadio, fine a sé stessa. Ed è interessare notare come venga dal Regno Unito, Paese definito dai commentatori nostrani un “esempio” di fair play e rispetto dell’avversario. Ma del resto non ci si sta inventando nulla. Anni fa in un incontro di Champions League a San Siro tra Milan e Paris Saint Germain, un gruppo di tifosi ospiti srotolò in casa del Milan uno striscione in cui si recitava testualmente: «Siete sempre i terroni di qualcuno». Senza parolacce né bestemmie. Magari sgradevole per qualcuno ma estremamente efficace. Infine torniamo al derby dello scorso 14 aprile ripoponendo l’esultanza del tecnico italiano. Chissà, magari gli insulti sono una risposta ai gesti di quel giorno.

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