venerdì 27 settembre 2013

Turchia, resa dei conti governo-ultras, oltre 70 in manette

Istanbul, 27 set. (TMNews) - E' partita all'alba una maxi-operazione di polizia contro i gruppi ultras di Besiktas, Fenerbahce e Galatasaray, le tre maggiori squadre di Istanbul e di tutta la Turchia nella città sul Bosforo, a Smirne, Izmir, Izmit e Mersin. Sono 72 le persone fermate fino ad ora, 500 gli agenti di polizia impegnati negli arresti che proseguono in queste ore, riporta l'agenzia turca Dogan.

 Tra i fermati anche Alen Markaryan storico leader di "Carsi", il più importante gruppo ultras del Besiktas che interrogato dagli agenti mentre usciva da casa sua ha dichiarato di non conoscere il motivo del suo arresto. In manette anche Muzaffer Sirin capo degli "Ultraslan" del Galatasaray. La maggior parte degli ultras ora in carcere fanno parte di gruppi di sinistra come "FenerbahChe", "Carsi", "Asya Kartallari" e "Ultraslan" tra i protagonisti delle manifestazioni a difesa del Parco Gezi e contro il governo Erdogan partite a fine maggio.

Gli arresti arrivano a pochi giorni dall'invasione di campo dei tifosi sul finale del derby Besiktas-Galatasaray di domenica scorsa, che portato alla sospensione della partita ed è stata al centro dei dibattito in Turchia per tutta la settimana. Secondo il quotidiano Milliyet ci sarebbe stato il gruppo ultras del Besiktas vicino al governo "Aquile 1453" dietro gli incidenti organizzati per mettere in difficoltà i rivali del gruppo "Carsi" noti per le loro posizioni anti-governo.

I tifosi sono stati condotti ammanettati presso il Dipartimento per il crimine organizzato di Istanbul. Secondo fonti delle forze dell'ordine gli arresti di oggi sarebbero legati a un'indagine su episodi di violenza negli stadi e commercio illegale di biglietti iniziata un anno e mezzo fa dopo gli scontri al derby Fenerbahce-Galatasaray.

Per fornire ulteriori dettagli sulla maxi-retata il ministro degli Interni Muammer Guler ha organizzato questa mattina una conferenza stampa dichiarando che gli arresti potrebbero arrivare a oltre cento: "E' un'operazione diretta ai gruppi di tifo. I gruppi di tifo hanno chiesto favori ai club minacciandoli di punirli, mettere a rischio la sicurezza delle tribune e delle squadre provocando scontri nel caso non facessero quanto chiedevano" ha detto il ministro secondo quanto riporta il quotidiano Hurriyet sulla sua pagina web.

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