lunedì 2 dicembre 2013

Varsavia, restano in carcere 22 tifosi della Lazio. Alle 17 sit-in di protesta alla Farnesina

Sono ancora 22 i tifosi della Lazio in stato di fermo a Varsavia, in attesa di giudizio per i disordini di giovedì scorso prima del match di Europa League. Gli altri 115 fermati sono stati rilasciati ed hanno potuto fare ritorno in Italia, ma alcuni con delle ammende e altre pene inflitte.
Una di queste persone ha la pena di sei mesi di prigione, con la condizionale, altre tre sono state condannate a tre mesi di reclusione e le altre 18 a due mesi sempre con la condizionale. L'unita di crisi dell'ambasciata può fornire informazioni più dettagliate al numero di telefono 0048228263471. I tifosi della Lazio hanno organizzato un sit-in davanti alla Farnesina alle 17. Già sabato scorso era stata organizzata una fiaccolata davanti all'ambasciata polacca di via Pietro Paolo Rubens, in zona Parioli. 
INTERROGAZIONE ALL'UE Fare piena luce su vicenda dei cittadini italiani fermati a Varsavia: è quanto chiede il vicepresidente del Parlamento Ue Roberta Angelilli in una interrogazione presentata alla Commissione e al Consiglio Ue in merito alla vicenda degli oltre cento tifosi laziali fermati dalla polizia polacca prima della partita svoltasi a Varsavia. «Questa vicenda, a distanza di giorni - osserva Angelilli in una nota - presenta ancora diverse zone d'ombra, su cui è doveroso fare piena luce al fine di accertare che non siano stati lesi i diritti fondamentali dei nostri connazionali all'estero. Molti episodi legati al fermo e al rinvio a giudizio dei cittadini italiani risultano poco chiari e connotati da evidenti abusi e atteggiamenti sproporzionati da parte delle autorità della Polonia». «Vi sono aspetti da chiarire - continua la vicepresidente del Pe - sia sul fronte delle modalità che delle motivazioni di questa 'azione preventivà da parte delle Autorità polacche. In queste ore, infatti, sto continuando a ricevere segnalazioni di diversi casi di cittadini italiani che sarebbero stati coinvolti in gravi episodi, subendo maltrattamenti, rispetto ai quali si devono delle spiegazioni all'Italia e all'Europa». «Ho chiesto pertanto alla Commissione e al Consiglio - conclude Angelilli - di fare piena luce sul comportamento delle autorità di polizia e giudiziarie della Polonia e accertare se siano stati rispettati, per i nostri connazionali, tutti i diritti alla difesa e a un processo equo come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo». 
MALAGÒ: "GRAVE ATTEGGIAMENTO DELLA POLIZIA POLACCA" «I fatti di Varsavia? Il tutto è estremamente spiacevole e anche sgradevole. Sto aspettando un rapporto completo perchè mi sembra che qui addirittura c'è il ministero degli Esteri coinvolto. A prescindere dal comportamento di qualche singolo, c'è stato un atteggiamento delle forze dell'ordine che sicuramente ha mancato di rispetto alle norme più basilari». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine della consegna dei premi Coni-Ussi svoltasi nel Salone d'Onore di Palazzo H, ha commentato gli oltre cento fermi di tifosi laziali, disposti dalla polizia di Varsavia, a poche ore dal match di Europa League Legia Varsavia-Lazio disputatosi giovedì scorso. «Non mi sento di sbilanciarmi - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano - ma appena saremo a conoscenza di tutto, un secondo dopo sarà giusto esprimere la propria opinione al riguardo».
DA:http://www.leggo.it

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